Colori, forme e figure invadono le pagine dei libri che Sofia scompone e rigenera a vita nuova. Supporti non casuali, pagine di libri a testimoniare frammenti di racconti altrui che vengono ricomposti in un nuovo soggetto poetico che è la “nuova opera”, un “ready-made” del pensiero umano che diviene nuovo racconto poetico da esplorare anche attraverso gli occhi. Un’esplorazione alla quale Sofia avvia l’osservatore fin dalla scelta del supporto, ore trascorse tra gli scaffali di vecchie librerie e mercatini dove, attraverso una modalità misteriosa a noi sconosciuta, sceglie i suoi libri, le vittime sacrificali dalle quali estrarre e scomporre le pagine che per colore, odore o contenuto si presteranno ad accogliere il suo immaginario poetico. Le macchie tenui o sedimentate apparentemente casuali, prendono forma e si coagulano in figure ed oggetti di natura onirica, invadono gli impalpabili supporti, invadono ed abitano mondi pneumatici al limite tra il sogno e l’allucinazione, una mediazione ben risolta tra parola e figurazione; “nuove storie” che ci conducono e proiettano verso il baratro al centro della terra o, al contrario, verso l’infinito della volta celeste.

Fabio Sciortino